Con delibera del 30 luglio 1402 il Consiglio comunale stanziava una somma di 100 ducati “pro refactione pontis Tennae”,  forse in parte demolito dagli stessi amandolesi per impedire il passaggio delle compagnie armate. Il ponte romanico-gotico, costruito a cavaliere sul  fiume Tenna nell’antica via di accesso all’abitato,  fu successivamente restaurato nel 1425 da mastro Savino di Stefano Pucci. Oggi il ponte è tagliato fuori dalle strade principali e interdetto agli autoveicoli, costituisce una meta per una breve passeggiata fuori dall’abitato. Qui è possibile osservare da vicino l’ambiente fluviale, con gli animali e le piante tipici di questi luoghi come l’acacia, il gelso e il salice.

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